Indicatori di attività e qualità della Cardiochirurgia toscana - Rapporto 2005-2013

Serie In cifre, n. 3


coperta incifre 3 2014 Pagina 1Se in Toscana la mortalità cardiovascolare è tanto scesa negli ultimi decenni, parte del merito, e quindi parte della nostra riconoscenza, va ai progressi della Cardiochirurgia e all'impegno di chi, chirurghi, anestesisti, tecnici e infermieri, hanno ottenuto questi risultati.
Ancora 20 anni fa erano molti i pazienti che andavano lontano a operarsi; chi a Milano e Padova, chi a Houston o Parigi. Adesso solo 1 paziente su 100 esce dalla Toscana. Grazie alla buona reputazione dei nostri centri, l'11% degli interventi è effettuato a pazienti non toscani.
Nelle pagine successive presentiamo la sintesi di un rapporto sullo stato delle attività di Cardiochirurgia in Toscana. È frutto del lavoro di un gruppo di medici e di biostatistici di ARS che hanno ricevuto il prezioso e leale contributo dei diretti interessati: i responsabili delle unità cardochirurgiche osservate e i loro collaboratori, senza dimenticare il supporto offerto dai colleghi delle direzioni sanitarie delle aziende coinvolte.

È l'ennesima dimostrazione di come sia un pregiudizio, la convinzione che i medici non desiderino confrontarsi e non vogliano essere valutati. E di ciò ci complimentiamo con loro.
In Toscana la Cardiochirurgia è effettuata nelle Aziende ospedaliere universitarie di Firenze, Siena, Pisa, alla Fondazione Monasterio di Massa e nella clinica privata accreditata Villa Maria Beatrice di Firenze. Come i lettori potranno vedere ci sono differenze: nei risultati, nei volumi di attività e nelle loro tendenze. Tali differenze non sono per lo più significative quando si applicano test statistici, ma sono pur sempre differenze. La loro comprensione e la loro eventuale soluzione fa parte del lavoro dei clinici e dei manager, i cui miglioramenti osservati nel tempo sono il frutto di impegno e continua attenzione.
Ci sono anche informazioni interessanti che riguardano approfondimenti sulle eventuali differenze di età e di genere ed un'analisi comparata della frequenza di ricorso all'angioplastica coronarica e al bypass aorto-coronarico per i cittadini dei diversi territori.
L'indagine si limita alle attività cardiochirurgiche rivolte agli adulti, ma è nostra intenzione in un prossimo futuro fare un focus sull'età pediatrica e geriatrica.
Ci auguriamo che questa nostra fatica sarà utile a chi deve conoscere e a chi vuole promuovere miglioramenti, tutti quanti: cittadini, politici, amministratori e clinici e ne auspichiamo un uso libero da intenti polemici o visioni particolaristiche, ma con la stella polare del bene pubblico.




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