Le diseguaglianze di salute in Toscana

Collana dei Documenti ARS, n. 90


12/12/2016
90 Coperta DiseguaglianzeGli effetti negativi che la crisi economica internazionale ha prodotto nella maggior parte dei paesi europei è ampiamente documentata. L’aumento del livello di povertà e l’esclusione sociale di alcuni gruppi di popolazione rende necessario, anche in un paese come l’Italia dove è presente un sistema sanitario pubblico, l’attivazione di un sistema di monitoraggio in grado di misurare i determinanti che favoriscono un diverso accesso alle cure da parte delle classi di popolazione più fragili.

Partendo dal concetto di diseguaglianza in sanità, il primo capitolo della pubblicazione illustra i percorsi causali presenti nello schema concettuale dei determinanti sociali di salute adottato in numerosi studi comparativi svolti a livello europeo, per poi passare a delineare la realtà nazionale descritta attraverso la presentazione di quelli che vengono definiti i determinanti prossimali e distali di salute.

Nel secondo capitolo si passa a presentare le fonti informative correnti a nostra disposizione per il monitoraggio delle diseguaglianze e la metodologia applicata per le analisi contenute nel Documento. In particolare, viene descritta la metodologia per l’uso dell’indice di deprivazione come misura dello svantaggio socio-economico e l’algoritmo di normalizzazione degli indirizzi di residenza presenti nell’anagrafe degli assistibili toscani per l’attribuzione dello stesso ai singoli individui. Questo ha permesso di stratificare le analisi conseguenti sui flussi informativi correnti.

Terminata la parte metodologica, il terzo capitolo entra nel vivo dell’argomento trattato descrivendo lo stato di salute autoriferito e i principali stili di vita adottati dalla popolazione residente in Toscana. Partendo dall’indagine ISTAT Multiscopo sulle famiglie “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” (anno 2013) è stato possibile valutare l’influenza che alcuni fattori socio-economici hanno nel determinare il valore medio dell’indice di stato di salute e psicologico della popolazione. Allo stesso modo, analizzando la messa in atto di stili di vita a rischio, si conferma l’importanza che le risorse economiche e culturali hanno nel favorire o ridurre comportamenti quali il consumo di tabacco o di alcol.

Nel quarto capitolo si cerca di fare un salto di qualità passando da un’analisi ecologica, fondata su dati aggregati a livello comunale, a un livello che si avvicina sempre più a quello individuale. Qui, dopo una prima descrizione dell’indice di deprivazione, si analizza l’intero processo di cura dei cittadini toscani alla luce del livello di deprivazione a cui appartengono. Il percorso ha inizio con l’accesso alle cure di pronto soccorso per poi affrontare i ricoveri ospedalieri, il fenomeno della revolving door, i trattamenti erogati a livello territoriale e la mortalità. In assenza di dati provenienti dalla medicina di famiglia, l’assistenza territoriale è stata esaminata grazie all’analisi del consumo di farmaci, all’applicazione dei Prevention Quality Indicators (PQIs) e all’utilizzo della banca dati toscana delle malattie croniche (MaCro).

Il quinto capitolo, infine, affronta le diseguaglianze presenti in Toscana partendo da un concetto territoriale. In altre parole, dopo aver suddiviso il territorio regionale in aree specifiche che mostrano una diversa “fragilità” in base a criteri di distanza dai maggiori centri urbani e dai principali servizi essenziali, ne analizza aspetti demografici e sanitari alla ricerca di eventuali peculiarità che rendono i cittadini che vi risiedono “diseguali” rispetto al resto della popolazione.



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