Le vaccinazioni ai migranti e ai rifugiati, la review 2017 dell’OMS

La review raccoglie i dati sulle politiche e un elenco di buone pratiche.


4/12/2017
Il documento A review of evidence on equitable delivery, access and utilization of immunization services for migrants and refugees in the WHO European Region, attraverso un’attenta revisione della letteratura, raccoglie i dati sulle politiche e le pratiche attualmente in uso nei paesi europei dell’OMS in materia d’immunizzazione dei migranti e rifugiati e fornisce un elenco di buone pratiche per la promuovere e utilizzare i servizi di immunizzazione per i migranti.

Programmi di vaccinazione implementati nella regione europea dell’OMS

L'implementazione di programmi di vaccinazione in tutta la regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), rappresenta uno dei principali successi della salute pubblica negli ultimi decenni e ha portato al controllo di diverse malattie prevenibili da vaccinazione - VPD (fra cui la difterite, l’epatite B, il morbillo, la meningite, la poliomielite, il tetano, etc.) con una notevole riduzione della mortalità infantile. Tuttavia, a causa della presenza di persone non vaccinate o non sottoposte a vaccinazione, continuano a verificarsi alcuni focolai anche in paesi dove sono presenti programmi di vaccinazione ben consolidati. Nel complesso, 554.150 dei 11,2 milioni di bambini nati nella regione europea dell'OMS, nel 2012, non ha ricevuto la completa vaccinazione per difterite, pertosse e tetano all'età di 1 anno, con un maggior rischio di contrarre queste patologie. Ad esempio, nel 2009, una singola infezione di poliovirus tipo 1 in Tagikistan ha causato un focolaio di polio che si è diffuso in Kazakistan, Federazione Russa, Turkmenistan e Uzbekistan, portando a oltre 463 casi confermati e 47 casi polio-compatibili.

Immunizzazione della popolazione migrante: obiettivo prioritario
Poiché è necessario garantire livelli adeguati di immunità in tutta la popolazione presente in un paese per prevenire epidemie e la riemergenza di VPD, le autorità sanitarie nazionali dei paesi della Regione europea dell’OMS, nell'ambito di obiettivi condivisi internazionali e strategie di immunizzazione, hanno aumentato i loro sforzi per aumentare la copertura vaccinale. E’ in questo contesto che l’immunizzazione della popolazione migrante (adulta e minore) in transito e/o presente nei paesi ospitanti, rappresenta un obiettivo prioritario per garantire la riduzione di VPD.

Migranti e rifugiati possono non essere immunizzati o possono essere sottoimmunizzati nei loro paesi d'origine e così possono essere vulnerabili ad acquisire VPD che circolano nella Regione europea dell’OMS. Inoltre, queste popolazioni, provenendo da Paesi con prevalenze elevate di VPD, possono presentare una minaccia per le popolazioni non immunizzate all'interno dei paesi di transito/destinatario. A novembre 2015, l'Alto Commissario delle Nazioni unite per i Rifugiati e l'Unione Nations Children's Fund raccomanda a tutti i paesi della Regione europea dell’OMS di sottoporre in modo celere la popolazione migrante al programma di vaccinazione adottato nel paese ospitante. A questo proposito i paesi della Regione europea dell’OMS hanno adottato, nel 2016, il documento Strategy and action plan for refugee and migrant health in the WHO European Region, affrontando la questione dell'immunizzazione tra i migranti e rifugiati.

Fra le diverse aree strategiche messe in evidenza, la numero 6 tratta specificatamente le azioni da mettere in atto per “prevenire le malattie trasmissibili” ponendosi, come obiettivo generale, quello di garantire le capacità necessarie per affrontare i problemi dovuti alle malattie trasmissibili nonché attivare un'efficace protezione sanitaria nei paesi di transito e di destinazione delle popolazioni migranti.