Come stanno gli adolescenti toscani: Fabio Voller commenta i dati Edit alla trasmissione Metropolis


immagine F. Voller a Metropolis
Come stanno gli adolescenti toscani e come sono i loro stili di vita? Delle problematiche legate all'adolescenza si è parlato anche l'8 novembre su Toscana TV nel corso della quinta puntata della trasmissione di approfondimento Metropolis intitolata Adolescenza, sulle ali dell'inquietudine, a cui è intervenuto anche Fabio Voller, coordinatore dell'Osservatorio di epidemiologia dell'ARS Toscana. 

La trasmissione, che ha toccato molteplici temi legati a questa importante e delicata fase della vita, è stata anche l'occasione per illustrare e commentare in sintesi i dati della quarta edizione dello studio Edit (Epidemiologia del determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana), condotto dall’Agenzia regionale di sanità tra febbraio e maggio del 2015 su oltre 5 mila teenager delle scuole superiori della nostra regione.  L'indagine Edit, utilizzando questionari compilati dagli studenti in aula direttamente su tablet individuali, consente di rilevare i comportamenti dei ragazzi alla guida, il consumo di alcol, fumo, droghe, l’attività sessuale, l’alimentazione, l’attività sportiva, l’utilizzo del tempo libero, ecc.

Come ha avuto modo di commentare Fabio Voller, responsabile dell'indagine Edit, la "fotografia" degli adolescenti toscani fra i 14 ed i 19 anni che ci rende l'indagine mostra alcuni paradossali effetti positivi della crisi economica: i ragazzi hanno meno disponibilità di denaro rispetto al passato e quindi usano meno i mezzi di locomozione, con una conseguente riduzione degli incidenti stradali. I ragazzi consumano anche meno tabacco, diminuisce la percentuale dei sovrappeso e crolla, rispetto alle precedenti rilevazioni, la percentuale di coloro che giocano d’azzardo. Molti di questi fenomeni sembrano una diretta conseguenza delle ridotte possibilità economiche delle famiglie, e di conseguenza anche dei loro figli: nel breve periodo la crisi sembra quindi migliorare o comunque limitare gli effetti di alcuni comportamenti a rischio.

Nonostante alcune note positive, Voller ha sottolineato l'importanza di non abbassare la guardia perché permangono alcune abitudini poco corrette: dall'indagine emerge infatti che i ragazzi continuano a mettersi al volante dopo aver bevuto e guidano parlando al cellulare. L'abitudine al fumo persiste in modo particolare fra le ragazze e quasi 1 ragazzo su 2 si è ubriacato una volta nell’ultimo anno. I ragazzi sono aggressivi online (preoccupa il fenomeno del cyberbullismo) e sono sessualmente più attivi, ma purtroppo usano sempre meno il profilattico (dal 2008 al 2011 la percentuale dei ragazzi che usano il preservativo si è ridotta dal 65 al 60,1%, e nel 2015 si è fermata al 56,3%).  Dormono anche meno di quanto sarebbe raccomandato per la loro età: quasi un terzo degli intervistati, meno di 7 ore a notte. Riguardo il fenomeno del cyberbullismo, da sottolineare che questa forma indiretta di bullismo interessa quasi il 20% dei ragazzi che subiscono prepotenze, e le femmine sono coivolte il doppio rispetto ai coetanei maschi: 25,7% vs. 12,8%. E' il cellulare il mezzo più utilizzato per concretizzare questa forma particolare di violenza - attraverso minacce, foto, video e telefonate mute - seguita dal web, con foto o video compromettenti pubblicati in rete.



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